TAR Venezia, sez. II, sentenza 2023-06-15, n. 202300839
Sintesi tramite sistema IA Doctrine
L'intelligenza artificiale può commettere errori. Verifica sempre i contenuti generati.
Segnala un errore nella sintesiSul provvedimento
Testo completo
Pubblicato il 15/06/2023
N. 00839/2023 REG.PROV.COLL.
N. 02556/2009 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 2556 del 2009, integrato da motivi aggiunti, proposto da
RO OL, rappresentato e difeso dagli avvocati Giordano Dorigo, Annamaria Tassetto, con domicilio eletto presso lo studio Annamaria Tassetto in Venezia-Mestre, via Cavallotti, 22 e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Comune di Breda di Piave in persona del Sindaco pro tempore, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati Francesco Maria Curato, Guido Piccione, Alessandra Buzzavo, con domicilio eletto presso lo studio Francesco M. Curato in Venezia, Piazzale Roma, 468/B e domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;;
Regione del Veneto, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Franco Botteon, Chiara Drago, Cristina Zampieri, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per l'annullamento
quanto al ricorso principale:
della nota 7.10.2009 prot. n. 549325-57-13 della Regione Veneto- e della nota 24.9.2009 prot. n. 12128/2009-14107 del Comune di Breda di Piave;
quanto ai motivi aggiunti:
dell'ordinanza n. 63 dd. 17.12.2009 del Comune di Breda di Piave - Unità Operativa Urbanistica - Edilizia Privata, con cui si ordina al ricorrente di provvedere, a propria cura e spese, alla demolizione e ripristino dello stato dei luoghi e al ripristino dell'area demaniale nelle preesistenti condizioni, entro il termine perentorio di 90 giorni, con l'avvertimento che decorso infruttuosamente il termine suindicato, il bene e l'area di sedime, nonchè quella necessaria verranno acquisite di diritto al patrimonio del Comune di mq. 50 (area privata) e occupate per mq. 2800 (area demaniale) come riportato sulla planimetria;
nonchè di ogni atto annesso, connesso e presupposto.
Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;
Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Breda di Piave e della Regione del Veneto;
Visti tutti gli atti della causa;
Visto l'art. 87, comma 4-bis, cod.proc.amm.;
Relatore all'udienza straordinaria di smaltimento dell'arretrato del giorno 4 aprile 2023 il dott. Marco Rinaldi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
Con ricorso principale, il Sig. OL RO ha impugnato la nota 7.10.2009 della Regione del Veneto, con la quale il Genio Civile di Treviso, richiamata la nota del Comune di Breda di Piave del 24.9.2009, ha diffidato il ricorrente a rimuovere le opere non autorizzate insistenti su terreno demaniale con l’avvertimento che, qualora nel termine assegnato non fosse intervenuta la demolizione, la conseguente demolizione sarebbe stata eseguita dal Comune.
Con successivi motivi aggiunti, il ricorrente ha, altresì, impugnato l’ordinanza n. 63 del 17.12.2009, con la quale il Responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Breda di Piave ha ordinato la demolizione delle stesse opere abusive, rilevate con nota 24.9.2009 (pompeiana, tettoia, ricovero attrezzi, etc.).
A sostegno del ricorso introduttivo e dei motivi aggiunti il Sig. OL RO ha dedotto plurime censure d’incompetenza, violazione di legge ed eccesso di potere.
Si sono costituiti in giudizio il Comune di Breda di Piave e la Regione Veneto chiedendo il rigetto delle avverse impugnative.
All’udienza straordinaria in epigrafe indicata la causa è passata in decisione.
L’azione di annullamento proposta avverso la diffida dd 7.10.2009 della Regione Veneto- Ufficio Genio Civile di Treviso va dichiarata improcedibile per sopravvenuta carenza d’interesse in conformità alla richiesta formulata dalla parte ricorrente.
Risulta, invero, dagli atti che avverso il provvedimento della Regione Veneto -Ufficio Genio Civile di Treviso, gravato in via principale, la ricorrente aveva presentato un