TAR Roma, sez. 5B, sentenza 2023-08-09, n. 202313240

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Roma, sez. 5B, sentenza 2023-08-09, n. 202313240
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Roma
Numero : 202313240
Data del deposito : 9 agosto 2023
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 09/08/2023

N. 13240/2023 REG.PROV.COLL.

N. 04195/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Quinta Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4195 del 2019, proposto da
-OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati Domenico Novarini, Giovanni Novarini, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio AR Ge in Roma, via Chiaramonte Gulfi, 13;



contro

Ministero dell'Interno, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;



per l'annullamento

del Decreto del Ministero dell'Interno 08.11.2018 nr. -OMISSIS- di rigetto della domanda di concessione della cittadinanza italiana, notificato al ricorrente il 14.01.2019 tramite la Prefettura di Pavia, nonchè tutti gli atti presupposti, connessi e consequenziali, per le ragioni e nei termini dedotti;

e per la condanna dell’Amministrazione al risarcimento del danno mediante reintegrazione in forma specifica consistente nell'accoglimento della domanda;

In via subordinata:

- riformare gli atti illegittimi e sostituirli con altri legittimi.

Con vittoria di spese e competenze professionali, sia per la fase di merito che per quella cautelare.

Richieste istruttorie:

- Ai sensi dell'art. 64 co. III c.p.a. si chiede ordinarsi l'esibizione, alle Amministrazioni convenute o comunque competenti, di tutti i documenti e atti posti a fondamento dei provvedimenti negativi qui impugnati.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero dell'Interno;

Visti tutti gli atti della causa;

Visto l'art. 87, comma 4-bis, cod.proc.amm.;

Relatore all'udienza straordinaria di smaltimento dell'arretrato del giorno 7 luglio 2023 la dott.ssa Virginia Arata e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO e DIRITTO

Con ricorso depositato l’8 aprile 2019 e ritualmente notificato l’odierno ricorrente ha impugnato il provvedimento indicato in epigrafe, domandandone l’annullamento.

Si è costituita in giudizio l’Amministrazione, depositando documenti.

All’udienza del 7 luglio 2023 la causa è stata trattenuta in decisione.

Il ricorso è infondato e deve essere respinto.

L’odierno ricorrente ha impugnato il provvedimento emesso l’8 novembre con cui gli è stato negato il riconoscimento della cittadinanza italiana in seguito a domanda depositata il 16 settembre 2015.

Sul punto il Collegio osserva quanto segue in merito alla natura del provvedimento di concessione della cittadinanza alla luce della giurisprudenza in materia, di recente sintetizzata dalla Sezione (T.A.R. Lazio, sez. V bis, n. 2943, 2944, 2947, 3018, 3471, 5130 del 2022), secondo cui l’acquisizione dello status di cittadino italiano per naturalizzazione è oggetto di un provvedimento di concessione, che presuppone un’amplissima discrezionalità in capo all’Amministrazione, come si ricava dalla norma, attributiva del relativo potere, contenuta nell’art. 9, comma 1, della legge n. 91/1992, ai sensi del quale la cittadinanza “può” essere concessa.

Tale

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